Rappresentazione

ARTE-SCIENZA intende rivolgere l’attenzione verso un’area del pensiero che sviluppa un consistente ripensamento dei modi di approccio all’arte e alla scienza.

Con il termine “Rappresentazione”, ci si riferisce a forme d’intervento correlate, in relazione alle diverse tematiche affrontate. Spettacoli intermediali che si avvalgono delle più avanzate tecnologie elettroniche, con allestimenti audio-visivi specifici, si svolgono per una settimana, nella fascia serale e la partecipazione di prestigiosi interpreti internazionali.

 

Sabato 18 settembre ore 21

Goethe-Institut Rom, Auditorium

Visioni e teatro dell'ascolto

Eventi organizzati nell'ambito della "Notte bianca"

promossa dal comune di Roma

KLEM - Espacios de Musica Electroacustica y Multimedia, Bilbao

In collaborazione con Instituto Cervantes Roma

Il KLEM, gruppo di compositori e interpreti di Bilbao, si presenta per la prima volta a Roma, con alcuni brani rappresentativi del suo lavoro di ricerca.

Dalle tessiture miste di “Con Cadenzia de Eternidad” ottenute con il sassofono e l’elettronica che mescolandosi creano l’illusione di un “megastrumento” che ci circonda, si moltiplica e si proietta all’ infinito; alla videocreazione Nasciturus I, che grazie all’uso del suono generato per sintesi additiva, ricrea il sottile mondo sonoro che un feto può percepire. Inoltre, la conquista di uno spazio sempre più ampio e una sempre maggiore libertà e plasticità dei movimenti che rappresentano il desiderio di libertà e il difficile cammino per raggiungerla (Entre Libres Espíritus); i percorsi visivi e sonori realizzati cercando i ricordi dei suoni estinti con lo scopo di recuperare e ricreare con essi una serie di stimoli e sensazioni audiovisive che ricordano le sue origini (Las vueltas de la memoria); dall’originale relazione interprete-pubblico proposta da “Sombras Y Ruinas” a “La Ciudad Infinita” (città infinita), che si riflette nelle acque della Ria fra deliri di colori e forme geometriche. I luoghi e gli edifici emblematici di Bilbao sono stati fotografati e poi sottoposti a diversi processi di elaborazione digitale. La musica presenta, a un grado di massima astrazione, elementi del folclore basco integrati in un linguaggio attuale in cui prevale la ricerca di un continuo divenire degli spazi sonori.

 

JOSÉ MANUEL LÓPEZ LÓPEZ

Con Cadenzia de Eternidad, 1997 **

sassofono, elettroacustica e danza /

ÁNGEL ENFEDAQUE

Nasciturus, 2002 **

elettroacustica e video

ANDREA CAZZANIGA

Entre libres espiritus, 2002 **

sassofono, elettroacustica e danza /

MIKEL ARCE

Las Vueltas de la Memoria, 2004 **

elettroacustica e video (video MIKEL ARCE)

IÑIGO IBAIBARRIAGA

Sombras y Ruinas, 2004 **

sassofono ed elettroacustica (video JOSU REKALDE)

MARÍA EUGENIA LUC

La ciudad infinita, 2004 **

elettroacustica, danza e video (video JUAN CREGO Y PATXI SERRANO)

Sassofoni IÑIGO IBAIBARRIAGA

danza IDOIA ZABALETA

regia del suono MIKEL ARCE

immagini JOSU REKALDE

Sabato 18 settembre ore 22 - 24

Goethe-Institut Rom, Auditorium

MUSICA & CINEMA MUTO 

“DIE AUSTERNPRINZESSIN”, 1919, di ERNST LUBITSCH 

elaborazioni musicali di LAURA BIANCHINI

L’interesse dell’autrice per le forme d’innovazione del linguaggio che utilizzano tecnologie elettroniche si è focalizzato, negli ultimi anni, sulla realizzazione di nuove modalità di ascolto della musica che implicano la creazione di ambienti specifici per ogni diverso tipo di fruizione.

Nel realizzare la musica per “Die Austernprinzessin” l’autrice ha voluto concentrare l’attenzione sull’ascolto di eventi sonori complessi, mobili e cangianti nello spazio senza però distogliere l’attenzione dalla visione. Le forme musicali di breve durata o gli eventi musicali istantanei, parossistici ed ironici seguono, in modo coerente, la struttura del film (scene brevi e caratterizzazione puntuale dei personaggi) senza essere didascalici.

Il lavoro è stato commissionato dal Goethe-Institut Rom nel 2003 e realizzato al Centro Ricerche Musicali.

Sceneggiatura:

HANNS KRÄLY

ERNST LUBITSCH

Interpreti:

VICTOR JANSON

OSSI OSVALDA

                              HARRY LIEDTKE

                          JULIUS

                               FALKENSTEIN

Sabato 18 settembre ore 22 - 24

Goethe-Institut Rom, Foyer

“VARIANTI IN RAME”

Ideazione e musica

MICHELANGELO LUPONE

Sabato 18 settembre ore 21 - 02 del 19

Goethe-Institut Rom, giardino

“RAGGI DIFFUSI”

COMPOSITORI DEL NUOVO MILLENNIO

BEATRICE LASIO Vento di Ostro, 2004 **

GÜNTER SCHNEIDER Disorder systems n. 7, 2003 **

GUILLERMO RIZZOTTO Canto de mi tierra, 2004 **

FRANCESCO SCAGLIOLA Clause mates. El mar del tempo, 2000

STEFANO TREVISI Swallow, 2002 ***

Lunedì 20 settembre ore 21

Goethe-Institut Rom, Auditorium

PERFORMANCE INTERMEDIALE DELL’AKADEMIE DER KÜNSTE, BERLIN

In collaborazione con lo Studio Elettronico dell’Akademie der Künste, Berlin

“Batterie”, “Casoleia”, “Dialog imaginär nr. 2”, storiche e nuove produzioni dell’Akademie der Künste, uno dei Centri europei più importanti per la produzione di forme artistiche. Due prime assolute che utilizzano strumenti presi in prestito dal repertorio jazz-rock (la batteria e la chitarra elettrica) oltre all’elaborazione elettronica che ne trasforma le sonorità e lo strumento “classico” per eccellenza, il pianoforte, che si cimenta in un dialogo improbabile con materiali concreti elaborati e organizzati su supporto.

MICHAEL BEIL Percussioni, 2004 *

batteria, nastro magnetico e video. Video Veit- Lup 

HANS JOACHIM HESPOS Casoleia, 2003 *

chitarra elettrica e nastro magnetico /

GEORG KATZER Dialog imaginär nr.2, 1988 **

pianoforte e nastro magnetico 

percussioni MICHAEL WERTMÜLLER

chitarra elettrica ELENA CASOLI

pianoforte ERNST SURBERG

live electronics HANS JOACHIM HESPOS

regia del suono GERD RISCHE, GEORG MORAWIETZ

Mercoledì 22 settembre ore 21

Goethe-Institut Rom, Auditorium

ROT *

Azione coreografica di DOMENICO GUACCERO, 1970 – ‘72, versione per tre voci, tre performer ed elaborazione elettronica

Co-produzione 2004 Centro Ricerche Musicali – CRM, Istituto Gramma, Federazione CEMAT - Anteprima, nell’ambito del Progetto Guaccero

Nata da un’idea dello stesso Guaccero e del coreografo Amedeo Amodio, l’azione coreografica “Rot” [rosso], è costruita come una sequenza di “azioni”, il cui supporto è una successione di colori, aventi un significato simbolico polivalente. Difatti la successione di nero-bianco-rosso, non solo può assumere un significato ideologico, ma allo stesso tempo indica gli stati successivi delle operazioni alchimiste: come in altre opere di Guaccero il “sacro” convive con il “politico”.

L’opera, eseguita una sola volta nel 1973 al Teatro dell’Opera di Roma, viene oggi presentata, dopo un accurato lavoro di restauro dello storico nastro, in una veste rigorosa ma essenziale, certamente più consona all’idea di teatro dello stesso Guaccero, che nella premessa alla partitura sottolinea: “La successione di colori – nero bianco rosso – non ammette elementi scenici superflui: essa basta, con la sua polivalenza di significati, all’ambientazione. La successione delle azioni, movimenti di corpi e di luci è in sincrono, mai meccanico e puntuale con colori e suoni. Essa non abbia una semplice intenzionalità chiusa in sé: e non può averla, dal momento che i testi adoperati servono da guida logica e ideologica”.

(estratto da diverse fonti)

Rot viene preceduta dall’esecuzione di Cmpszn 2, per nastro magnetico

Voci MARIA CHIARA PAVONE, SABINA MEYER, ROBERTO ABBONDANZA

performers MARCELLO SALVATORE, ISADORA ANGELINI, LUCA SERRANI

direttore MARCO ANGIUS

restauro del nastro elettronico originale e regia del suono MARIA CRISTINA DE AMICIS

regia e scenografia GIANCARLO GENTILUCCI

aiuto MARCO PECORALE, DANIELA VESPA

coreografia TIZIANA IRTI

coordinamento progetto LAURA BIANCHINI

per la diffusione del suono è stata realizzata l’installazione sonora “Riflessi”

Nastro elettronico originale

realizzazione (con apparecchi EMS) e direzione elettronica viva DOMENICO GUACCERO

voce sperimentale MICHIKO HIRAYAMA

strumentisti-compositori WALTER BRANCHI E ALVIN CURRAN

direzione percussionisti FRANCO BARBALONGA

Giovedì 23, Venerdì 24 settembre ore 21

Teatro Ambra Jovinelli, Roof

SELF UNFINISHED

Performance di e con XAVIER LE ROY in collaborazione con LAURENT GOLDRING

Con il contributo di Siemens Arts Program

Una sedia, una scrivania, un nastro magnetico che non parte. Un danzatore in camicia imita fragorosamente lo spostamento di un robot. Un discorso molto comprensibile e persino convenzionale, prima che la pièce precipiti in un sorprendente spazio mentale. Il corpo del danzatore si trasforma, in tempo reale, in una serie di aberrazioni morfologiche allucinogene, immagini di un organismo che ricostituisce la sua forma secondo leggi sconosciute seguendo un ritmo inquietante ed inumano. Fa lunghe pause, spostamenti infiniti; poi, improvvisamente, comincia a strisciare. Al di là della deformazione che compie sullo spettacolo di danza, Xavier Le Roy apre un campo inedito nel quale i dati scientifici e sociali si trasferiscono e s’imprimono nell’immaginario delle rappresentazioni del corpo.

François Piron in « the journal des arts of Connivence », 6th Biennale de Lyon